martedì 30 maggio 2017

Un anno di "Manualità"

Martedì 16 maggio, si è concluso il laboratorio di manualità "Mi esprimo così", da quest'anno aperto anche agli allievi delle classi prime. 
Nei venti incontri pomeridiani, i ragazzi si sono cimentati nella pittura, nella modellazione, nella decorazione o creazione di oggetti anche con materiali poveri e di riciclo, mettendo in campo abilità e creatività personale. Il laboratorio è stata l'occasione per consolidare lo spirito di collaborazione con i compagni, acquisire un metodo di lavoro ordinato, imparare ad avere cura del materiale e a riporlo dopo l'uso, contribuendo a tenere in ordine l'aula. Molti hanno capito che, per ottenere il miglior risultato e ricavarne una grande soddisfazione, è necessario portare a termine il lavoro senza fretta, esercitando una dote molto rara: la pazienza.


Di seguito una galleria con alcuni dei lavori svolti dagli allievi.

MANDALA E PAESAGGI STILIZZATI realizzati con le tempere su supporti di cartone pressato, verniciati a lavoro ultimato. Per le rifiniture e le decorazioni sono stati utilizzati pennarelli indelebili.
 



LANTERNE DI CRETA realizzate con sottili lastre quadrate, decorate a traforo secondo la fantasia dei ragazzi. Dopo l'asciugatura, i vari elementi sono stati montati con un paziente lavoro di cucitura.



CORNICI IN STILE SHABBY CHIC. Abbiamo dipinto le cornici in legno grezzo con le tempere, scegliendo delle tinte pastello: per la base è stata usata una tonalità più scura, sulla quale è stato poi steso un colore più chiaro. Per ottenere l'aspetto trasandato e chic, abbiamo passato la carta vetrata a grana fine sulla superficie della cornice. La decorazione è stata infine completata con girali e fiori realizzati con spaghi di colori e spessori diversi.

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GIOIELLI DI CARTA. Ciondoli realizzati con semplici strisce di cartoncino colorato, arrotolate e incollate. 

 
PORTAMATITE realizzati con il riciclo dei rotoli di carta igienica o con rotolini di carta di giornale.


Tutti i manufatti sono stati esposti nel mercatino allestito in occasione della festa di fine anno scolastico, venerdì 26 maggio.

mercoledì 24 maggio 2017

Stanze in prospettiva centrale

Le classi seconde hanno studiato la prospettiva centrale e, a conclusione di una serie di esercitazioni, hanno disegnato la loro stanza. I ragazzi erano liberi di riprodurre la loro cameretta o di inventarne una a loro piacimento.
Siamo partiti da un ambiente alto tre metri e largo quattro. Per disegnare in scala gli arredi è stata utilizzata una griglia prospettica di riferimento, costituita in orizzontale dai riquadri del pavimento con il lato di cm. 50 ciascuno, in verticale da linee prospettiche distanziate l'una dall'altra di cm. 50.
Alla rigorosa costruzione geometrica è seguita la fase della definizione dei particolari e della decorazione dell'ambiente. La colorazione con le matite ha completato il lavoro!

lunedì 22 maggio 2017

Parole O_Stili. L’importanza della comunicazione ecologica

Clicca qui per visitare il sito di Parole O_stili
Il nostro Istituto Comprensivo partecipa a Parole O-Stili, un progetto di sensibilizzazione contro l’ostilità di cui spesso riempiamo le nostre parole sia nello spazio reale sia virtuale.
Una buona occasione e uno straordinario luogo di sperimentazione, come la scuola, per ridefinire lo stile con cui vivere le relazioni e per tornare ad una comunicazione ecologica che guidi all’uso delle parole del rispetto, lontane dall’odio, dalla violenza e dalle discriminazioni. Questi ultimi atteggiamenti  hanno visto, negli ultimi anni, una grande diffusione sulla rete dove offendere risulta più facile con conseguenze talvolta drammatiche.
L’obiettivo che il progetto si pone è quello di arginare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi.
I 10 principi del Manifesto della comunicazione non ostile, da cui è partita la riflessione in classe, hanno inteso mostrare alla nostra generazione digitale l’importanza della consapevolezza nella comunicazione online e offline.
Lunedì 15 maggio, trentamila giovani hanno seguito la diretta in contemporanea tra Milano, Trieste, Matera e Cagliari. Migliaia di scuole, tra cui la nostra, hanno partecipato al racconto del Manifesto della comunicazione non o-stile.
La generazione che conosce bene gli strumenti necessita di conoscere altrettanto bene le regole per la comunicazione virtuale che come recita il primo principio del Manifesto, è reale.
Noi insegnanti abbiamo avvertito, pertanto, l’urgenza di aiutare i nostri ragazzi  a scegliere con cura le parole da usare, consapevoli del fatto che queste esercitano un potere immenso su di noi e sul nostro mondo.

A cura della Prof.ssa Di Vincenzo Mirella

sabato 20 maggio 2017

Narrazioni Jazz

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Chiunque sia passato il 18 maggio dalla Stazione della Metropolitana di Torino Porta Nuova tra le ore 18 e le 19, ha incontrato la Bellezza in Musica. I ragazzi della sezione musicale del nostro istituto hanno suonato un variegato repertorio, da Bach a Einaudi, da Funkoff a Birdy, regalando ai passanti attimi di energia e divertimento. L'iniziativa si colloca nell'ambito delle "Narrazioni Jazz" in contemporanea con il Salone Internazionale del Libro di Torino. L'atmosfera era incantata e facevano da cornice genitori, amici e insegnanti, tutti orgogliosi dei nostri ragazzi. I docenti di musica hanno diretto, suonato e ritmato ogni battuta e la sensazione che ha pervaso tutti i presenti era quella di sintonia e soprattutto di piacere per ciò che si faceva insieme. E quando la didattica di qualità va di pari passo con la passione per il proprio lavoro, nascono frutti meravigliosi come quelli che abbiamo ammirato lo scorso venerdì. Bravi ragazzi e prof....ottima semina!

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Narrazioni Jazz

martedì 16 maggio 2017

Ritratti Fauves

Avanguardie, Espressionismo, Fauves. Parole che richiamano subito alla mente movimenti artistici che, all'inizio del Novecento, si propongono di innovare totalmente il linguaggio dell'arte, seguendo le orme precedentemente tracciate da Cèzanne, Van Gogh e Gauguin. 
Tutti i movimenti di avanguardia si fondano su caratteri comuni:
  • arte vista come espressione della creatività individuale dell'artista e non più come imitazione della realtà;
  • superamento delle regole tradizionali per la rappresentazione del volume e dello spazio;
  • utilizzo di un linguaggio a volte aggressivo, teso a scuotere l'osservatore.
Il gruppo dei Fauves, nato a Parigi nel 1905, deve il suo nome alla critica che li aveva definiti "Belve" (fauves in francese), a causa dell'uso antinaturalistico e provocatorio del colore. L'allontanamento da qualsiasi riferimento alla realtà era accentuato dalla deformazione delle figure, delimitate da una spessa linea di contorno. Questi artisti interpretano il mondo attraverso le emozioni e le sensazioni del momento e rappresentano la gioia di vivere e l'energia che è alla base della nostra esistenza.

Derain, Tre alberi, l'Estaque
Matisse, Madame Matisse






















Dopo aver affrontato l'argomento con le classi terze, ho proposto agli alunni di applicare l'uso libero del colore ad una loro fotografia che, al termine del lavoro, non sarebbe stata più riconoscibile. Nonostante questa rassicurazione, alcuni hanno scelto un'immagine di quando erano molto piccoli o di qualche anno fa! 
Dopo aver riportato il ritratto sul foglio da disegno, i ragazzi hanno dato libero sfogo alla fantasia, dichiarando di aver trovato questa attività molto divertente e stimolante. 


lunedì 15 maggio 2017

Dalla fotografia al disegno

I ragazzi di terza si sono cimentati nella riproduzione di un paesaggio raffigurato in una fotografia, realizzando sullo stesso tema due elaborati, uno con la penna nera e l'altro a colori. 
 
Per il paesaggio in bianco e nero gli allievi hanno utilizzato una fotocopia, che li ha agevolati nell'individuazione delle differenti tonalità di grigi, rese con diversi tipi di tratteggi, paralleli, incrociati, ecc. 
Il lavoro è stato impegnativo, perché solo un'attenta osservazione del soggetto e un'esecuzione non affrettata hanno permesso di ottenere una riproduzione che non risultasse monotona e appiattita.
Realizzare il paesaggio a colori, con i pastelli o le matite, a detta dei ragazzi è stato molto più semplice!
Nonostante le difficoltà alcuni risultati sono ottimi. Complimenti a tutti!

Le prime al Parco Avventura "Tre Querce"

 
Clicca qui per vedere il video su Vimeo
Il Parco Avventura Tre Querce è un affascinante complesso di percorsi aerei, con passaggi sospesi tra gli alberi, ponti tibetani, liane, tirolesi. Un intero mondo da scoprire, completamente immerso nel verde e fruibile  nel rispetto dell’ambiente. Tutti i percorsi sono effettuati indossando un equipaggiamento di sicurezza (DPI) e lo staff di istruttori, durante il primo briefing, insegna come usare gli strumenti in dotazione in modo sicuro, oltre a essere sempre a disposizione per qualunque difficoltà. 
Per tutta la durata dell’attività è costante il controllo e la supervisione da parte dello staff qualificato.  Il Parco Avventura Tre Querce è stato costruito secondo le più restrittive norme di riferimento, e tutto il personale del parco è stato formato secondo quanto prescritto dalle norme vigenti. L’esperienza dell’escursione al parco avventura offre ai ragazzi importanti stimoli formativi, legati allo sviluppo delle capacità motorie e cognitive, alla conoscenza dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) ed alla possibilità di sviluppare il loro spirito di osservazione, la loro coscienza ecologica e la loro conoscenza della natura.

Articolo e video a cura  della Prof.ssa Luana Vannoni

Vasi minoici: lo stile di Kamares



Le civiltà sorte nel Mar Egeo erano molto abili nella produzione di ceramiche: vasi, brocche, ciotole, anfore venivano modellati al tornio dal ceramista, con forme diverse a seconda dell’uso cui erano destinati; in seguito, il ceramografo li decorava con pigmenti naturali. 

Nell’arte cretese, dal 2000 al 1700 a.C., si diffuse lo stile di Kamares (dal nome del luogo del primo ritrovamento) caratterizzato da eleganti decorazioni a motivi geometrici, come linee, spirali, cerchi, ovali. Le figure, realizzate con colori chiari, quali bianco, giallo ocra, arancione e rosso mattone, risaltavano sullo sfondo scuro.

 Brocche dipinte in stile di Kamares

Dopo aver studiato la teoria, ai ragazzi delle classi prime è stata proposta la realizzazione di una tavola che prevedeva l'applicazione delle abilità grafiche maturate dall'inizio dell'anno scolastico e delle conoscenze acquisite nella lezione sulla pittura vascolare cretese in Storia dell'Arte.

Nella prima fase del lavoro, dopo aver spiegato il concetto di simmetria assiale e il procedimento per costruire una figura simmetrica con l'ausilio dell'asse di simmetria, gli allievi hanno disegnato la sagoma del loro vaso, scegliendola fra alcune presenti sul libro di testo. Il passo successivo li ha visti impegnati nella decorazione con figure geometriche, anche ispirate ad elementi tratti dal mondo naturale, da disporre sulla superficie del vaso in una composizione simmetrica. Gli elaborati sono stati colorati con le matite, utilizzando le diverse tonalità di giallo, arancione e rosso per le figure e toni più scuri per lo sfondo.
Di seguito alcune creazioni dei nostri "ceramografi" in erba!


Una gara un po' speciale...Un mare di libri!

"La felicità di leggere" è il titolo dato ad una ricerca commissionata dal Gruppo Editoriale Mauri Spagnol al Centro di Studi su mercati e relazioni industriali dell'Università di Roma Tre. Mettendo a confronto i lettori con i non-lettori, è emerso che chi legge è più felice, prova una maggiore gamma di sensazioni positive e riesce a contenere la rabbia, risultati che in verità non ci hanno sorpreso. E' importante e bello, invece, apprendere che, chi pubblica libri, sta lavorando per rendere più felici gli altri. Il rimpianto e amato Umberto Eco diceva che "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'Infinito...perchè la lettura è una immortalità all'indietro". Secondo Roberto Saviano, "quando da piccolissimo ti abitui a quei silenziosi dialoghi, poi difficilmente riesci a farne a meno crescendo" e ancora, "nessun bambino leggerà se non vede i genitori leggere, nessun bambino leggerà se casa sua è senza libri" perchè è necessaria una sorta di iniziazione. E quando la "casa è senza libri"? Che fare? E' a questo punto che si rende necessario intervenire attivamente per avvicinare alla lettura. Ma fare pubblicità alla lettura per coltivare i lettori forti e farne nascere di nuovi e soprattutto non far disamorare i giovani è difficilissimo. Non bastano gli spot governativi come "Leggere è il cibo della mente: passa parola!" o "...più leggi, più sai leggere la realtà!". Dire "leggi, così diventi intelligente" è troppo sentenzioso, corretto ma inutile. Secondo Annamaria Testa, esperta di creatività e comunicazione, è necessario dare un'immagine vincente della lettura per diffonderne la pratica e cita qualche esempio: "bei ragazzi che leggono" girato nella metropolitana di New York, diffuso su Instagram; oppure il video di un libraio spagnolo che, facendo garbatamente il verso a Steve Jobs e alla sua leggendaria passeggiata sul palco con il suo primo pc senza fili, presenta "il nuovo dispositivo di conoscenza a vista, di nome commerciale Book, un prodotto rivoluzionario, senza fili, che funziona senza elettricità e senza connessione web" che invita a provare, assicurando grande divertimento! Insomma un video molto spiritoso che suggerisce che leggere non è affatto noioso! Da noi l'invito alla lettura passa spesso attraverso i festival, come "Un mare di libri" a Rimini, a cui abbiamo aderito già dallo scorso anno scolastico, o altre iniziative come "Nati per leggere" o il Festival a Mantova. Ma non dimentichiamo che la parola scritta ha solo 5000 anni mentre noi siamo biologicamente molto più vecchi e non siamo stati progettati per leggere: questa è un'attitudine che abbiamo imparato. Il nostro cervello lo fa con fatica, poi con grande soddisfazione e infine con vero divertimento. In tanti si sono interrogati sull'importanza della lettura e tutti hanno espresso dei giudizi assolutamente convincenti ma quello che mi ha colpito di più, per la giovane età di chi lo ha formulato, è di una ragazzina di 14 anni, Marta, che dice: "Chi ha il coraggio di andare contro corrente, seguire le sue passioni, anche quelle cosiddette "out", è capace di sognare in grande, di pensare in grande e di diventare grande. Leggere è "out", leggere è noioso...in realtà leggere è un regalo immenso che gli scrittori ci fanno. Leggere è emozione...è entrare in un'atmosfera incredibile fatta di storie, di personaggi, di vite....Se i ragazzi non riprendono in mano i libri, il livello culturale del nostro Paese precipiterà e forse dimenticheremo il piacere e il gusto di un libro." Insomma per promuovere la lettura bisogna suscitare emozioni! E questo è stato il proposito che ci ha spinti a partecipare come classi alla Gara di Lettura “Un mare di libri”! I ragazzi si sono sentiti coinvolti e hanno dato il massimo: si sono organizzati in modo sistematico, distribuendosi con equilibrio i dieci libri da leggere. Inizialmente si sono assunti la responsabilità del proprio compito, ma, superando i primi incontri, hanno manifestato sempre maggior curiosità, leggendo anche libri che non erano stati assegnati. Dapprima erano un po’ scettici, ma quando hanno superato il secondo incontro, hanno incominciato a credere di potercela fare. Così, ogni volta che si andava ad affrontare la squadra avversaria, erano sempre più baldanzosi. Tali incontri si sono svolti presso la Biblioteca Comunale di Grugliasco dove, la bibliotecaria e una sua collaboratrice hanno somministrato quesiti molto dettagliati su fatti, personaggi e luoghi presenti nei romanzi letti. E' stata una gara molto impegnativa, proprio come quelle sportive che richiedono lavoro, spirito di squadra, sportività e sana competizione con un unico e neanche velato obiettivo: far amare la lettura. A giudicare dai risultati, con grande orgoglio e soddisfazione, ci siamo riusciti, infatti, alla finale sono giunte due classi della nostra gloriosa 66 Martiri, la 2^B e la 3^B, che si misureranno il venerdì 19 maggio alle ore 17 nell'Auditorium della nostra scuola, alla presenza di genitori e docenti. Mi piace concludere queste poche considerazioni invitando a riflettere sul messaggio che, a mio avviso, resta il più bello cioè il discorso pronunciato da Lorca nel 1931 all'inaugurazione della Biblioteca di Fuente Vaqueros: "Che una biblioteca faccia regnare l'inquietudine, l'allegria, la pace...". E certamente i libri sono uno strumento molto potente se 5 anni dopo Lorca fu fucilato dai nazionalisti di Franco! 

A cura di Elisabetta Gareri, docente di lettere della 2°B e 3°B

domenica 7 maggio 2017

Escursionismo nelle Valli di Lanzo!


Dopo giorni di pioggia battente, venerdì 5 maggio, in una luminosa giornata di sole, gli alunni delle classi prime della “66 Martiri” di Grugliasco hanno respirato l’aria fresca e pulita delle montagne delle Valli di Lanzo. Che cosa c’è di meglio di un’escursione tra i boschi di betulle e le pinete per ossigenarsi e poter concludere nel migliore dei modi un lungo anno scolastico?  Passo dopo passo, le guide hanno accompagnato i ragazzi e gli insegnanti lungo il sentiero che da Traves, un tempo famosa per la produzione di chiodi, s’inerpica fino al Colle delle Lumelle attraversando Pian Bracon ed il fresco bosco di betulle del Pian delle Draie, luoghi simbolo della Resistenza e, al tempo stesso, densi di spiritualità in quanto tanto amati dal beato Pier Giorgio Frassati.  Da una fucina, ancora ben tenuta, le classi hanno percorso il sentiero costeggiato da massi ricoperti da morbido muschio, hanno appreso e potuto riconoscere le matasse della passiflora, osservare le felci ed alcuni fiori tipici del luogo, respirare i profumi del bosco fino a raggiungere il pianoro di betulle di Pian Bracon, attrezzato per un breve ristoro, sempre scortati da un simpatico cagnolino che, fin dalla partenza, non ha perso di vista i giovani escursionisti. Zaino in spalla e di nuovo in marcia verso altri luoghi incantati,  a destra un panorama mozzafiato e a sinistra un rivo d’acqua che ha segnato l’intero percorso. In prossimità di un  bivio, il gruppo ha svoltato per ritrovarsi in un’altra area attrezzata. In un batter d’occhio, dopo aver steso stuoie e teli, si è dato inizio ad un meritato pranzo, ancor più saporito del solito, e a giochi spensierati sui prati. A disposizione dei più romantici, una panchina per ammirare l’Infinito. Il tempo è volato  ed i ragazzi si sono rimessi in cammino per ritornare in paese e, quindi, a casa.  A guardare i loro occhi e l’energia che alla loro età è inesauribile, la gita si è rivelata un vero successo!

Articolo a cura della Prof.ssa Antonella Piva
Video realizzati dalla Prof.ssa Luana Vannoni
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