venerdì 26 marzo 2021

I GIOVANI DI OGGI SONO MOLTO SUPERFICIALI E POCO SENSIBILI

 

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Avere qualcosa da dire, ma soprattutto avere la capacità di saperla dire con parole semplici e dirette, senza il timore di mostrare il proprio punto di vista, è una qualità speciale.

  A 14 anni diventa un "dono".

 Un' esercitazione sul testo argomentativo ha messo in luce questo dono appartenente  "a una ragazza come tante altre".

                                                                                   (Prof.ssa Parisi Rossana)



   "I giovani di oggi sono molto superficiali e poco sensibili". "Le nuove generazioni non sono una garanzia per il futuro, sono svogliati, pigri, vuoti di ideali e privi di valori". Queste sono alcune frasi che sentiamo in continuazione, ma è davvero così? Assolutamente no. E' solo un pregiudizio, uno stereotipo, non è la realtà. 

  Non lo dico perché mi sento particolarmente offesa da queste affermazioni, ma perché io sono l'esatto opposto, come tanti altri ragazzi. Le caratteristiche dei giovani non dipendono dalla generazione a cui appartengono, esse sono collegate alla propria personalità. Non possiamo raggruppare i ragazzi in un'unica caratteristica, perché siamo tutti diversi. Esistono ancora ragazzi educati, gentili, empatici, emotivi, sensibili. Ragazzi che amano leggere, scrivere, informarsi, relazionarsi e confrontarsi con i coetanei.

  Con il passar del tempo non sono i giovani a cambiare, ma la società e le nuove tecnologie. Oggi, proprio grazie a queste nuove invenzioni, sono nati altri interessi e altre professioni, ma questo non significa che sia una cosa negativa. Anzi, i giovani riescono a usare i dispositivi a loro vantaggio. Molti dicono che i ragazzi sono dipendenti dai telefoni e dai social. E' vero, alcuni vengono investiti dal loro potere e dai loro vantaggi, di conseguenza si disinteressano di tutto e di tutti: scuola, amici, passioni, sentimenti altrui, i propri sentimenti.

  Ma non perché sono una nuova generazione, bensì perché non sono seguiti dalle famiglie, perché alcuni insegnanti si limitano solo ad aprire i libri e ad assegnare le pagine da studiare, e poi c'è ovviamente l'adolescenza. Tutto questo messo insieme influisce sul loro comportamento.

  Molto spesso gli insulti che dicono agli altri, o le ore e ore passate davanti a un telefono, sono le conseguenze delle cattiverie che hanno subìto. Cattiverie e ingiustizie da parte degli adulti.

  Il problema non sono i giovani, ma gli adulti che incontrano nelle loro vite, che non sono in grado di ascoltarli, di comunicare, di educarli, di trasmettergli dei valori buoni. Degli adulti che se ne fregano se i ragazzi stanno prendendo una cattiva strada, a cui non importa cosa provano e perché stanno male. Si limitano a dire: "E' una cosa temporanea, presto passerà." Ma, puntualmente, quella cosa "di passaggio" non se ne va, anzi peggiora. 

  Per cui, no, secondo me i giovani di oggi non sono dei mostri insensibili, a volte hanno solo bisogno di aiuto, di un vero aiuto.

                                                                                        (E.Z. - classe 3^A)