mercoledì 29 maggio 2019

E poi dicono che i giovani non leggono!


E poi dicono che i giovani non leggono!


La lettura è l'esercizio più alto della nostra libertà!
Ed essere liberi costa fatica perché costringe a studiare, informarsi, stare attenti a ciò che accade, pensare, prendere decisioni per proteggersi dall'essere facilmente manipolati. L'essere umano è una specie fondamentalmente gregaria e ha bisogno che altri gli inducano delle credenze tranquillizzanti per una pacifica convivenza. E la lettura, il piacere della lettura, quell'atto di raccoglimento quasi religioso che essa comporta, accompagna verso la riflessione, verso la realizzazione di un dialogo costruttivo, verso la condivisione.
I libri veicolano valori e utopie, fanno riflettere e sognare, fanno crescere responsabili e generosi, fanno immaginare il mondo ideale in cui ci piacerebbe vivere, come vuole suggerirci con la sua bellissima mostra fotografica Steve McCurry nella Corte Medievale di Palazzo Madama a Torino, aperta fino a fine Giugno e che vi invito con calore ad andare a visitare.
Nelle sue "Lezioni americane" Italo Calvino riferisce che secondo Jean Starobinski, un grande critico letterario svizzero da poco scomparso, l'immaginazione è strumento di conoscenza oppure identificazione con l'anima del mondo, aggiungendo una terza interpretazione, la sua: "L'immaginazione come repertorio del potenziale, dell'ipotetico, di ciò che non è né è stato né forse sarà ma che avrebbe potuto essere".
In questi tempi dominati dalla tecnologia, dove la matematica diventerà sempre più un semplice alfabeto della tecnica anziché un linguaggio con cui l'uomo possa pensarsi e costruire la propria coscienza insieme con il latino, la filosofia, la storia,  c'è sempre più necessità di immaginazione, di quella "leggerezza" come antidoto della malinconia pesante e pietrificante a cui Calvino voleva sfuggire con la sua ironia leggera.
La lettura è la nostra medicina, l'antidoto al male oscuro dei nostri tempi difficili! Lo sanno molto bene i nostri ragazzi. Sono loro i lettori più forti e appassionati.
Quando ho proposto loro di partecipare alla Gara di lettura non hanno avuto un attimo di esitazione, hanno subito esultato, si sono lasciati prendere e sorprendere dalla magia dei libri con entusiasmo e gioia.
C'è stata subito l'eccitazione della partenza: dove andiamo a prendere i libri? quale leggo prima io? Come ci organizziamo? Ce la farò a leggerli tutti?
Per me non era la prima volta ma devo dire che mi ha emozionato ugualmente quell'euforia. A volte per, spronarli, li provocavo, dicendo loro che era una prova molto difficile e che magari strada facendo avrebbero rinunciato. Allora si impegnavano di più. Non hanno mai chiesto quale fosse il premio in palio, erano consapevoli di essere già stati gratificati dalla lettura.
Non importa se l'incontro finale ha visto vincitori gli avversari, lo scopo era stato raggiunto: tutti si erano appassionati alla lettura!
Della nostra scuola si sono cimentati gli alunni delle classi 3 E, 2B, 2E e 1B, quest'ultima arrivando gloriosamente in finale!
A prodigarci in incoraggiamenti e rimproveri ci siamo state noi insegnanti di lettere, Grazia Bella e la sottoscritta Elisabetta Gareri!

                     Elisabetta Gareri



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