E poi dicono che i giovani non leggono!
La lettura è l'esercizio più
alto della nostra libertà!
Ed essere liberi costa
fatica perché costringe a studiare, informarsi, stare attenti a ciò che accade,
pensare, prendere decisioni per proteggersi dall'essere facilmente manipolati.
L'essere umano è una specie fondamentalmente gregaria e ha bisogno che altri
gli inducano delle credenze tranquillizzanti per una pacifica convivenza. E la
lettura, il piacere della lettura, quell'atto di raccoglimento quasi religioso
che essa comporta, accompagna verso la riflessione, verso la realizzazione di
un dialogo costruttivo, verso la condivisione.
I libri veicolano valori e
utopie, fanno riflettere e sognare, fanno crescere responsabili e generosi,
fanno immaginare il mondo ideale in cui ci piacerebbe vivere, come vuole
suggerirci con la sua bellissima mostra fotografica Steve McCurry nella Corte
Medievale di Palazzo Madama a Torino, aperta fino a fine Giugno e che vi invito
con calore ad andare a visitare.
Nelle sue "Lezioni
americane" Italo Calvino riferisce che secondo Jean Starobinski, un grande
critico letterario svizzero da poco scomparso, l'immaginazione è strumento di
conoscenza oppure identificazione con l'anima del mondo, aggiungendo una terza
interpretazione, la sua: "L'immaginazione come repertorio del potenziale,
dell'ipotetico, di ciò che non è né è stato né forse sarà ma che avrebbe potuto
essere".
In questi tempi dominati
dalla tecnologia, dove la matematica diventerà sempre più un semplice alfabeto
della tecnica anziché un linguaggio con cui l'uomo possa pensarsi e costruire
la propria coscienza insieme con il latino, la filosofia, la storia, c'è sempre più necessità di immaginazione, di
quella "leggerezza" come antidoto della malinconia pesante e
pietrificante a cui Calvino voleva sfuggire con la sua ironia leggera.
La lettura è la nostra
medicina, l'antidoto al male oscuro dei nostri tempi difficili! Lo sanno molto
bene i nostri ragazzi. Sono loro i lettori più forti e appassionati.
Quando ho proposto loro di
partecipare alla Gara di lettura non hanno avuto un attimo di esitazione, hanno
subito esultato, si sono lasciati prendere e sorprendere dalla magia dei libri
con entusiasmo e gioia.
C'è stata subito
l'eccitazione della partenza: dove andiamo a prendere i libri? quale leggo
prima io? Come ci organizziamo? Ce la farò a leggerli tutti?
Per me non era la prima
volta ma devo dire che mi ha emozionato ugualmente quell'euforia. A volte per,
spronarli, li provocavo, dicendo loro che era una prova molto difficile e che
magari strada facendo avrebbero rinunciato. Allora si impegnavano di più. Non
hanno mai chiesto quale fosse il premio in palio, erano consapevoli di essere
già stati gratificati dalla lettura.
Non importa se l'incontro
finale ha visto vincitori gli avversari, lo scopo era stato raggiunto: tutti si
erano appassionati alla lettura!
Della nostra scuola si sono
cimentati gli alunni delle classi 3 E, 2B, 2E e 1B, quest'ultima arrivando
gloriosamente in finale!
A prodigarci in
incoraggiamenti e rimproveri ci siamo state noi insegnanti di lettere, Grazia
Bella e la sottoscritta Elisabetta Gareri!
Elisabetta Gareri
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