venerdì 20 marzo 2020

Lettera agli studenti



CARI STUDENTI, UN GIORNO RACCONTERETE.........

Che c'è stato un periodo della nostra storia simile ad una guerra globale senza soldati, senza cannoni ma con tanti morti.
Racconterete come stavate a casa diligenti e in contatto coi vostri insegnanti, felici di sentirli come conforto.
Un giorno racconterete il sapore della libertà che non avevate ancora conosciuto pur avendola, quella libertà che scoprirete quando tutto questo sarà finito
Un giorno racconterete ai vostri figli come facevate scuola chiusi in casa
Racconterete il valore dell'abbraccio, racconterete il valore di un bacio tanto desiderato
Cari studenti, un giorno racconterete tutto questo come una tempesta passata, lo racconterete guardandovi dietro e non riuscendo neanche a spiegare come ne siete venuti fuori
Cari studenti, voi state ricevendo la più grande lezione della vostra vita e la state mettendo in pratica, una lezione che non necessita di alcuna pagella

Prof. Salvo Amato









rinascerò, rinascerai (video - clicca qui)


Guardate il video sopra .....dedicato a Bergamo, città ferita e a tutta l'Italia.



lunedì 16 marzo 2020

La magia della scuola ai tempi del Coronavirus

Sono a casa come un animale in gabbia.
Penso razionalmente che non è la fine del mondo. "I nostri nonni sono andati in guerra, noi siamo condannati solo alla reclusione sul divano e con il frigorifero pieno". Così recita un post che gira in questi giorni su whatsApp. La parte migliore che c'è in me, quella ottimista, mi spinge a pensare che questo virus ci insegnerà a essere migliori. Ci costringerà a riflettere e a ripiegarci su noi stessi per imparare dai nostri errori; ci costringerà a ripensare al valore del tempo e degli affetti, alle relazioni vere e non a quelle del "mi piace" su facebook.
Questo è il momento in cui le persone mostrano il loro vero volto e le paure trasformano gli atteggiamenti o forse li rendono veri, spogliandoli dell'involucro che ognuno di noi ha saputo costruire intorno ad esse.
Questo è il momento del tempo prezioso che ci permette di crescere come esseri umani nonostante la quarantena, nonostante il metro di distanza.
Mi sento come un animale in gabbia e con il pensiero sempre in azione.
L'ho detto alle mie figlie e l'ho scritto ai miei allievi: "non possiamo farci vincere dall'abbrutimento, non possiamo perdere l'entusiasmo della scoperta e dell'imparare". E grazie al pensiero in azione e alla collaborazione preziosa con tutta la rete di colleghi che c'è intorno a me, è nata la possibilità di raggiungere voi, ragazzi della "66 Martiri", senza lasciare INDIETRO NESSUNO. E' nata la possibilità di fare scuola a distanza, di vedervi, di sorridere di nuovo, di ritrovarsi insieme aprendo le nostre case alle fotocamere dei pc.
I vostri volti, le vostre sollecitazioni ripagano della fatica e rendono prezioso il tempo in cui si fa lezione on line.
La fiammella della scuola arde in un luogo che va oltre la classe reale, la magia continua a esserci ed ora è diventata "magia" virtuale. Avreste dovuto sentire i commenti dei vostri insegnanti (me compresa!) dopo la prima video lezione con voi; avreste dovuto sentire le voci emozionate ed entusiaste...sembravano ritornati bimbi in un parco dei divertimenti dopo aver assaporato l'ebrezza delle montagne russe!
Adesso siamo di nuovo insieme, possiamo di nuovo parlare guardandoci negli occhi e ripercorrere i luoghi della scienza, della storia, della cultura che vi aiuteranno a diventare grandi e a crescere come esseri umani.
Tutti noi cresceremo insieme come comunità perché è stato grande lo sforzo per realizzare tutto questo. Questo virus ci ha permesso di pensare e di realizzare quello che fino a un mese fa sembrava impossibile: ci ha fatti diventare pionieri in un'epoca nuova, capaci di ridurre le distanze e di varcare i confini...
Vedrete, non potrà che andare tutto bene!

Made with Padlet

venerdì 6 marzo 2020

La scuola al tempo del coronavirus






Ho trovato questo post scritto da una insegnante - Carmen Coco - che rispecchia penso tutte le emozioni, il disorientamento, le ansie e il senso di impotenza che stiamo vivendo noi insegnanti in questi giorni. Trascrivo questo sfogo scritto dalla collega con il cuore perchè descrive con precisione certosina il nostro stato d'animo. 
Ma non ci arrendiamo: la nostra scuola, come molte altre in tutta Italia si sta attivando per non far perdere giorni preziosi di scuola ai ragazzi, per far pervenire alle famiglie un tipo di scuola diversa, ma presente... Nonostante tutto!  Stiamo tentando di attivare la scuola a distanza per sentirci vicini ai ragazzi e alle famiglie e sperando che al più presto si torni alla normalità. Ne abbiamo bisogno tutti!!!

Messaggio: "La scuola non si ferma" da parte Del Ministro dell'Istruzione rivolto ai ragazzi (clicca qui)



Ecco il testo della collega:
Sono molto STUFA ARRABBIATA E RAMMARICATA e come potrei non esserlo...

Le scuole sono chiuse e non lo sono perché c'è una festa, ma bensì un'emergenza. Un'emergenza di cui non vorrei parlare, perché non sono un medico o un virologo e comunque di questo virus ancora tante cose dobbiamo scoprire, sapere e capire. Se si sta affrontando l'emergenza in modo adeguato non lo so nemmeno, di certo c'è molto disorientamento e appaiono evidenti qua e là incompetenze e falle di ogni tipo.

Prima l'allarmismo mediatico, poi si è cercato, per non far affondare economicamente il Paese, di sminuire ed ora, temendo il collasso delle strutture sanitarie, si ricorre, penso tardivamente, alla chiusura delle scuole ecc ecc.

Il risultato finale è quello che noi docenti ci siamo beccati delle "inaspettate vacanze" e circolano audio inneggianti alla nostra gioia e messaggi di "congratulazioni ".
Ringrazio chi affettuosamente l'ha fatto nei miei confronti, ma sono veramente STUFA, ARRABBIATA E RAMMARICATA di sentire sempre parlare degli insegnanti come di una categoria che gode di tante vacanze a dispetto di tanti altri lavoratori e sentire, ancora una volta, denigrare la nostra categoria. Innanzitutto inviterei tutti i denigratori ad andare a confrontare i vari contratti di lavoro e magari potrebbero scoprire che le nostre ferie sono uguali a quelle di tanti altri che magari si possono permettere di fare più pause caffè-sigaretta durante le loro giornate lavorative a differenza di noi che non abbiamo, molto spesso nemmeno la possibilità di fare pipì e soffriamo tutti di cistite.
Chi non è mai entrato in una scuola non può capire quanto lavoro fai e come ne sei coinvolto.
Io non ho carte da sistemare e nemmeno timbri da apportare, non ho solo computer da leggere e davanti a me non ho muri di cemento da costruire. Con tutto il rispetto per ogni altro lavoro, di qualsiasi tipo, gli insegnanti e coloro che lavorano nella sanità abbiamo vite umane di cui occuparci. I medici curano le nostre ferite e i nostri malanni, tra loro eccellenze che ti ridanno la vita e magari altri che te la danneggiano, perché siamo tutti umani e in quanto tali agiamo tutti diversamente. Gli insegnanti non saremo tutti eccellenti educatori, ma sicuramente ci proviamo ogni giorno quando un bambino piange e cerca la mamma, quando un altro ha lo sguardo perso nel vuoto, quando qualcuno ha scatti di ira e quando per l'ennesima volta gli devi spiegare qualcosa che quella o quell'alunno distratto, assonnato, disorientato, non ha compreso.
Quando sei già uscita da casa con il mal di testa e tanti altri dolori, perché hai i tuoi problemi di salute e non senti nemmeno il parere del dottore, però a scuola ci vuoi andare perché i ragazzi ti aspettano e vuoi andare avanti con il programma e poi incasini i colleghi, e finalmente arrivi nella classe dove i 100 db sono stati abbondantemente superati, però...ti senti a casa tua.
Difficile trovare un un insegnante che non ami il proprio lavoro.
La giornata va avanti tra un sorriso e un rimprovero, e parli di seguito per moderare gli interventi, per spiegare, per coccolare, per prendere in mano le loro penne incurante di quanta saliva ci hanno spalmato sopra, perché loro sono come figli a te!
Organizzi il lavoro la sera prima, ti leggi mail di continuo per ogni necessaria organizzazione da affrontare a scuola nel corso della settimana, ti correggi i compiti in classe, anche di notte, se sei alle superiori, ti porti i lavoretti a casa se sei della Primaria e prima di dormire pensi come potresti aiutare e quale strategie utilizzare per aiutare quello o quella più difficile, ma che ti preoccupa più di tutti e che più degli altri ha bisogno di te.
E sempre pensi a quale responsabilità hai di fronte ad ogni volto, quando li porti in gita e quando li rimproveri e quando li incoraggi, quando gli dai indicazioni per la vita. Quando anche tu vai avanti nella tua vita e pur non portando lo zaino le tue spalle sono molto curve e non vorresti che loro lo vedessero e dunque ti metti la mascherina, lanci coriandoli e sorridi per sostenere la loro legittima leggerezza.
E sapete che per fare tutto questo io e tantissimissimi colleghi ci abbiamo messo decenni di precariato con tutto quello che questo ha comportato nelle nostre vite?
E sapete che ogni giorno di vacanza è una ricarica energetica come per tutti coloro che lavorano?
Ma oggi io non sono in vacanza e sono preoccupata per quello che sta accadendo e può accadere, io oggi sto cercando di organizzarmi, indipendentemente dalle direttive, su come fare arrivare ai miei alunni indicazioni sui compiti e inviare pensieri affettuosi e tranquillizzanti.
Mi dispiace per le famiglie che si devono organizzare, spero solo per questi 10 giorni, ma noi docenti avremmo voluto la solita routine.
Io al mio lavoro ci tengo e ai miei alunni ancor di più e se volete farvi un po' di vacanze pure voi, venite nelle scuole e lavorateci e scoprirete quanta fatica ci mettiamo, ma anche quanto amore c'è in tutto questo