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L’auditorium della "66 Martiri" era letteralmente gremito venerdì sera per il concerto della sezione musicale. I nostri ragazzi erano circondati da genitori, nonni, amici, insegnanti e compagni di classe. Tutti eravamo lì per ascoltarli e applaudirli. L'attesa è stata come al solito premiata: il livello di esecuzione è stato davvero notevole così come il programma di sala. Si sono succeduti brani tratti dalle tradizioni popolari peruviane, francesi e inglesi e ancora arrangiamenti su musiche di Einaudi, Davis, Rossomandi, Vinciguerra, Kenton, U2 e Bach.
Per gli allievi della 1°B è stato l'esordio: ci sembra incredibile che ragazzi che non avevano mai suonato uno strumento fino a settembre, dopo soli 3 mesi di scuola siano stati anche in grado di suonare in orchestra insieme ai loro compagni di classe, dimostrando di avere capacità di ascolto attivo e risonanza emotiva che ha fatto vibrare le corde di tutti i presenti. Siamo orgogliosi del fatto che questo "miracolo" si realizzi ogni anno nelle aule della nostra scuola e che sia il frutto non solo dello studio e della passione dei ragazzi, ma anche della didattica vincente e inclusiva dei docenti di musica. A loro va il nostro grazie perchè hanno diretto il concerto al centro del palcoscenico come se fossero stati dei ballerini, schioccando le dita, mimando i colori delle musiche e chiamando con gesti in codice la chiusura di ogni brano.
Siamo stati testimoni di quanto Daniel Pennac scrive nel suo libro "Diario di scuola": "ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini".
E adesso attendiamo con ansia il prossimo appuntamento musicale per poter di nuovo gustare la passione, la determinazione e la motivazione allo studio che questi ragazzi ogni giorno mettono in campo...perchè lo studio e il senso della fatica portano sempre buoni frutti...complimenti!
Di seguito l'audio di un brano eseguito durante il concerto dagli allievi di seconda e terza ("No What", M. Davis).