Ho chiesto alle classi prime e seconde di lavorare in gruppo, per far
apprendere loro la competenza relativa a saper gestire i rapporti
interpersonali anche extra gruppo degli amici. Ho messo molte difficoltà: il
gruppo è stato casuale; era composto da almeno 4 persone e solo tre avevano un
ruolo specifico; dovevano inventare una storia che contenesse 3 elementi
predeterminati. Uno di loro doveva fare il “cancelliere” e scrivere. Un altro
doveva fare il “moderatore” e vigilare in modo che il gruppo parlasse a voce bassa per
non disturbare gli altri e che ciascuno collaborasse e fosse propositivo. Il
moderatore doveva gestire gli interventi proprio come se si fosse trattato di
una tavola rotonda. Infine l’attore doveva raccontare la storia elaborata. Gli
elementi predeterminati erano due persone, un filo e un animale. Avevano 50
minuti di tempo per elaborarla. Un gruppo di seconda media si è distinto per la
creatività e la cura dei particolari. Si potrebbe fare un cartone animato, è
piaciuta tantissimo agli ascoltatori.
Tra le tante storie create, ne pubblichiamo tre.
(Prof.ssa Tosco)
"VICKY
E IL FILO MAGICO"
C’era
una volta una ragazza di nome Vicky, di tredici anni, che viveva in Spagna in
un villaggio di campagna insieme alla sua mamma di nome Lia, che faceva la
sarta. La vita di Vicky era difficile, perché la sua famiglia era povera. Un
giorno, nel doppiofondo di un cassetto, trovò un filo argentato con cui si fece
un braccialetto. La prima volta che lo indossò successe un fatto incredibile:
svenne e al risveglio si trovò sdraiata sul prato circondata da persone che la
guardavano sospettosi. Avevano la pelle abbronzata, gli occhi molto particolari
ed erano vestiti con grosse foglie e collane fatte di denti di animali feroci.
Vicky, terrorizzata, si alzò urlando, ma non riuscì a scappare, perché gli
indigeni avevano fatto una barriera intorno a lei. Un giovane ragazzo con una
collana più preziosa delle altre , le si avvicinò e le chiese la sua
provenienza: lei gli spiegò ciò che era accaduto e si tranquillizzò, perché
vide che gli indigeni abbassavano le armi. Il ragazzo si chiamava Ciprian , ed
era il capo della tribù, e le parlò della incredibile storia del suo popolo:
uomini capaci di trasformarsi in giaguari di notte, per cacciare. Ciprian
l’accolse nella sua capanna, la presentò ai suoi genitori e la portò a visitare
la sua terra. Vicky non voleva perdersi la trasformazione dei Mohycan (questo
il nome della tribù). Quella notte fu davvero uno spettacolo incredibile.
Ciprian, trasformato in giaguaro, la portò sul dorso tutta la notte. All’alba
tornarono a casa e le confessò che da un po’ di tempo la caccia andava molto
male, a causa del terribile Sauys a capo dei Laurys, mostri ricoperti di
squame, che avvelenavano le piante e distruggevano la foresta. Quella notte
stessa Vicky propose di tendere un
agguato ai distruttori. La battaglia fu terribile e molti si ferirono, i superstiti
scapparono. Ciprian fu colpito da una squama avvelenata, Vicky era disperata e
provò a mettergli il suo braccialetto. Ciò che accadde in seguito nessuno mai
lo avrebbe potuto immaginare: il braccialetto non solo curò il ragazzo, ma
sciolse anche le punte avvelenate dei Laurys. Vicky venne proclamata
principessa della tribù e decise di vivere per sempre in quella terra, con sua
madre e il suo carissimo amico Ciprian.
(Classe 2^B)
"IL
MONDO DI FUFFY"
In
una casa di montagna vivevano due fratelli con un gatto: Laura, Paolo e Fuffy.
Un giorno il micio scappò di casa e i due ragazzi lo rincorsero. Il gatto li
portò fino ad una casa abbandonata e qui si lasciò avvicinare e prendere. Paolo
e Laura sarebbero potuti tornare a casa, ma spinti dalla curiosità decisero di
entrare nell’edificio. Esplorando la dimora si ritrovarono in una bizzarra
soffitta. Mentre osservavano i vari oggetti notarono che Fuffy si era
impigliato in un groviglio di fili e andarono da lui per aiutarlo a liberarsi. Ma
quel filo non era normale, era magico, e non appena essi ebbero toccato il filo
attorcigliato sul micio vennero teletrasportati in un mondo parallelo: si
trovarono davanti ad una nocciola gigante a forma di negozio, in cui entrarono
a chiedere informazioni. Il proprietario del negozio era uno scoiattolo che
spiegò loro che si trovavano nel mondo degli scoiattoli e che per poter
ritornare a casa avrebbero dovuto battere a scacchi il re degli scoiattoli,
chiamato l’”imbattibile”. Diede loro anche una mappa per arrivare al castello. Si
incamminarono nella direzione indicata e si accorsero di avere di nuovo
smarrito il loro gattino. Arrivarono davanti al maestoso palazzo dove c’erano
due guardie scoiattolo che, sentendo cosa volevano fare, raccontò loro che
nessuno aveva mai battuto il sovrano a scacchi e chi ci aveva provato senza
risultato era poi stato trasformato in scoiattolo e messo in prigione a vita! I
ragazzi ringraziarono dell’avviso ricevuto, ma non desistettero dalla decisione
presa, perché volevano rientrare a casa.
Quindi accettarono comunque la sfida e raggiunsero la scacchiera
gigante. Quando il re si degnò di arrivare all’incontro notarono che era
veramente enorme e che assomigliava molto a Fuffy. Per fortuna Paolo era molto
bravo a scacchi e in poche mosse riuscì a fare scacco matto al re scoiattolo
gigante, che in realtà era il loro gatto Fuffy. Che delusione e rabbia in quei
ragazzi! Il loro micione ora piangeva sdraiato per terra e i due fratelli
videro che all’estremità della lunga coda vaporosa c’era di nuovo quel filo che
sembrava aver imbrigliato Fuffy nella soffitta sconosciuta. Allora si fecero
dare il filo magico dal gatto e lo costrinsero anche a far tornare normali gli
altri prigionieri che non erano riusciti a vincere il re al gioco degli
scacchi. Poi Fuffy stesso per la vergogna decise di rinchiudersi nella prigione
ora vuota per non uscirne mai più. Paolo, Laura e gli altri ragazzi tornarono
alle loro famiglie. Qualche giorno dopo si riunirono tutti nella casa
abbandonata e lì ricongiunsero il filo preso al gatto con il rimanente filo
magico depositato in soffitta e bruciarono tutto.
(Classe 1^E)
"FESTA IN MASCHERA AD HALLOWEEN"
Era la notte di Halloween e c'erano tre ragazzi che si chiamavano Vanessa, Christian e Nicolò e c'era anche un cane di nome Stecca.
Erano stati invitati ad una festa in maschera; per l'occasione decisero di andare nel nuovo negozio della città che gli aveva consigliato un amico. Il negozio era situato in un vicolo sperduto del quartiere.
Entrarono nel negozio e notarono che non c'era nessuno ma d'altro canto c'era una vasta scelta di costumi.
Nicolò notò una porta in fondo al negozio: coraggioso ed impavido aprì la porta e vide una sarta vestita da suora che tesseva con un filo dorato. Nicolò salutò amichevolmente la suora e lei senza dire nulla, si avvicinò al ragazzo, gli poggiò la mano sulla spalla e poco a poco il ragazzo si dematerializzò perdendo tutti i suoi ricordi. Ogni suo conoscente aveva inoltre rimosso il ricordo della sua esistenza. Gli amici inconsapevoli continuarono le loro compere. Christian si vestì da vampiro, Vanessa da mummia e il cane da zucca. I due ragazzi ed il cane si diressero alla festa che era molto movimentata: gente che beveva, che giocava a carte e altro. Tutti affermarono di aver comprato i loro vestiti in quel negozio nuovo. Tutto andò per il meglio quando allo scoccare della mezzanotte i vestiti dei ragazzi cominciarono a stringersi e ognuno diventò il personaggio del proprio costume.
Poco dopo, una macchina della polizia si avvicinò per controllare la situazione ma venne distrutta e i poliziotti furono uccisi dai mostri che popolavano il cimitero. Più tardi la sarta venne al cimitero con passo lento consumando ogni ragazzo ed ogni mostro che gli capitava davanti fino a raggiungere Vanessa. Ma il cane, per la rabbia e la tristezza non si trasformava. Era come se l'incantesimo non funzionasse su di lui. Quindi Stecca con rabbia strappò il filo d'oro dal costume di Vanessa facendo svanire l'effetto e ormai avendo capito come fermare l'incantesimo, trovò Christian e gli strappò con forza il filo dal vestito, facendo tornare normale il ragazzo. La suora arrabbiata li inseguì velocemente ma i ragazzi ed il cane si rifugiarono in una piccola chiesa vicina. La notte sembrava infinita ma notarono che l'alba stava sorgendo. Davanti a loro apparve la sarta che al sorgere del sole scomparve lasciando piccoli pezzi di polvere e tra questi una lettera con su scritto:
"ORA NON CI SONO MA OGNI 31
PER SOPRAVVIVERE 10, 100, 1000 ANNI.
PS: IO SONO UNA LEGGENDA.
NON MI POTETE SCONFIGGERE!!"
(Classe 1^D)